Il Teatro Manzoni propone sul proprio palcoscenico “Ho perso il filo”, dal 21 novembre all’8 dicembre, con la regia di Cristina Pezzoli, che insieme a Walter Fontana e Angela Finocchiaro ci propongono una nuova chiave di lettura dell’ideale dell’eroe, soverchiandone il ruolo e cambiandone la prospettiva.  Angela Finocchiaro sfugge dai suoi consueti ruoli, traendo spunto, e solo questo, dal mito del leggendario Teseo e il labirinto, prendendo le vesti di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale, che attraverso il suo percorso nel labirinto, e l’incontro con diverse creature, la portano a riscoprire sé stessa. Lo spettacolo si svolge sotto forma di un “monologo interattivo” in grado di coinvolgere il pubblico che si sentirà parte della storia stessa, ed accompagnato da danze eccentriche che danno ancor più vita alla vicenda grazie a un talentuoso corpo di ballo guidato da un originale Hervé Koubi, in grado di convogliare diversi stili espressivi in un’eccelsa armonia. Sebbene sia uno spettacolo comico, giocoso e brioso, fornisce sicuramente uno spunto per riflettere, un invito a compiere lo stesso viaggio e ricredere le nostre convinzioni,  a specchiarci con la nostra vera natura col fine di migliorarci.  Nel personaggio interpretato da Angela Finocchiaro possiamo facilmente ritrovare noi stessi e prendere spunto da esso, sia nel bene che nel male. Ciò che ne esce infine è una commedia

ANFITRIONE

DAL 31 OTTOBRE AL 17 NOVEMBRE 2019 AL TEATRO MANZONI

Il Teatro Manzoni accoglie sul suo palcoscenico l’appassionante storia di Anfitrione: la vicenda drammaturgica, riscritta già più volte attraverso i secoli da Plauto a Molière e molti altri, si adatta ad un clima contemporaneo. L’Anfitrione del 2019 è un arrembante politico la cui moglie, la bella Alcmena, è diventata un’insegnante di scuola media di una piccola città di provincia. Ogni personaggio è magistralmente rinnovato in linea con la nuova epoca in cui la vicenda viene sviluppata, ma senza mai perdere la complessità psicologica che lo caratterizza. I protagonisti si sdoppiano: c’è un Anfitrione becero, volgare ed arrogante e un Anfitrione interpretato da Giove, gentile e modello dell’uomo perfetto o quasi. La metamorfosi investe anche Alcmena: nevrotizzata e sciatta con il marito ma dolce e sensuale con Giove quando prende le sembianze del coniuge.

Si apre dunque una riflessione sulle possibili sfaccettature dell’animo umano, perché forse in ognuno di noi c’è un secondo noi stessi, forse anche migliore del primo, che però teniamo nascosto e lo lasciamo affiorare solo raramente.

Il rapporto di coppia stesso viene esposto in ogni sua problematicità, ci troviamo di fronte ad un matrimonio caratterizzato da una trascuratezza apparentemente priva di risoluzione. Quando però Giove giace con l’ignara donna, lei dimostra di avere ancora dell’intimo affetto per il marito. Anfitrione poi, forse per la sua natura semplice, si mostra incline ad accettare una notizia nefasta a seguito della sua vittoria politica.

La commedia, definita tragicommedia da Plauto, inizia in una notte buia. L’ambientazione ha sempre qualcosa di torbido, sinistro e inconfessabile che quasi paradossalmente aiuta a ridere del povero Anfitrione. Dal punto di vista simbolico però sembra che ci venga presentato un incubo a cui assistiamo dall’esterno della casa.

Il tema che si sviluppa, il suo paradosso, la struttura stessa della commedia, la sua ambientazione tutta all’esterno, in un cortiletto davvero ambiguo, quasi anonimo, sembrano suggerirci una riflessione profonda, quasi archetipica del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure, in definitiva con il nostro doppio.

Molte sono le domande che rimangono irrisolte: è davvero così facile ridere delle disgrazie altrui? In che misura siamo in grado di turbarci di fronte all’ambiguità umana? Fino a che punto possono spingerci le passioni e per cosa saremmo disposti a perpetuare un inganno?

Venerdì 20 Settembre sfila all’Hollywood di corso Como la prima collezione del brand Villiani: Unbroken Steel. Diversi materiali si intrecciano dando vita a raffinate creazioni capaci di esaltare le forme femminili.

Il risultato è sorprendente: la donna Villiani veste linee geometriche e tagli particolari, valorizzati da un’intrigante connubio di materiali. Tessuti come il neoprene, il jersey di cotone e la seta doppiata entrambi con dei fili metallici incorporati ne sono la testimonianza. Uno stile che racconta una storia tra passato e futuro, tra già visto e nuovo, tra stravaganza ed semplicità in nome di una eleganza contemporanea. Una femminilità moderna e irriverente che viene celebrata dalla giovane e talentuosa designer Vili Gage. È una collezione pensata per le donne di oggi: indipendenti e sicure di sé.

All’evento è presente la Piattaforma Elio, un’innovativa tecnologia che consente una coinvolgente esperienza virtuale nel processo di acquisto a distanza. Grazie all’applicazione di Elio agli smart glasses Epson Moverio, i buyer e i personal shopper presenti alla sfilata del brand Villiani avranno la possibilità di trasmettere in diretta la sfilata a Parigi, sul tablet di ValeryRiffaud-Cangelosi, Head of New Market Development - Epson Europa.

La tecnologia promossa con la piattaforma Elio si propone di rivoluzionare e sviluppare l’acquisto a distanza delle eccellenze Made in Italy nel settore del lusso, promuovendo un maggior coinvolgimento dell’acquirente. Il compratore viene immerso in un’esperienza quasi identica a quella in store, avendo la possibilità di decidere dove e come fare shopping.

Con l’ausilio degli smart glasses, ELIO si presenta come un palcoscenico interattivo senza confini, una piattaforma che riesce a travalicare i confini e portare in tutto il mondo l’eccellenza italiana.

Il Teatro Manzoni di Milano apre la stagione con "Il berretto a sonagli" di Pirandello,  in scena dal 10 al 27 ottobre, per la regia di Francesco Bellomo e interpretato da Gianfranco Jannuzzo.

Una storia che riassume gli elementi che più abbiamo amato di Pirandello: l’ipocrisia della società e la maschera, l’amore e la follia.

Il Ciampa dell’attore agrigentino, sotto la direzione di una regia sofisticata e imperniata su tematiche attuali, nasconde una matura comprensione del personaggio dall’animo buono, per cui la scoperta dell’adulterio sfocia puntualmente in un dramma di carattere personale e sociale. Secondo il suo interprete assistiamo alla tragedia di un uomo innamorato che per indole non è un assassino, infatti astutamente riesce a divincolarsi dall’aspettativa sociale ad esercitare il suo diritto al delitto d’onore con lo stratagemma della follia. D’altronde nella visione pirandelliana apparire matti è abbastanza facile: “Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza”.

Affiancata a Gianfranco Jannuzzo troviamo Emanuela Muni nel ruolo di Beatrice, figura forte e permeata da un femminismo ante litteram. "Interpretare questo personaggio accanto a Januzzo è stato per me la realizzazione di un sogno", dice l'attrice: "E mi ha dato la possibilità di esprimermi in scena per ciò che io sono e penso veramente battendomi per la libertà e la giustizia che una donna deve avere nel rivendicare le sue scelte". Beatrice è animata dalla determinazione di una donna tradita e se in un primo momento la sete di vendetta prevale si lascia poi convincere ad accettare una soluzione che avrebbe arrecato meno danni all’onore delle due famiglie.

Lo spettacolo proposto dal regista Francesco Bellomo inserisce nel testo pirandelliano alcune scene tagliate del copione originale e aggiunge un prologo in flashback, dove gli amanti clandestini vengono colti in flagranza di reato ed arrestati, scena che non esisteva e di cui si sentirà il racconto durante la commedia.

Viene messo in scena un grande sforzo produttivo e grande eleganza formale e sostanziale. Le ambientazioni che sono di Carmelo Giammello, sono in linea con la tradizione tipica siciliana del dopoguerra, la presenza di teli neri sulle pareti non solo permette un suggestivo salto nel tempo nelle usanze agrigentine ma anche un elegante espediente per mostrare in controluce gli amanti durante il loro adulterio.

Le musiche scritte appositamente per lo spettacolo da Mario D'Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e terragne che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50.

In scena con Gianfranco Jannuzzo anche Emanuela Muni, Rosario Petix, Carmen Di Marzo, Alessandra Ferrara, Alessio Di Clemente e Anna Malvica.

In scena Gianfranco Jannuzzo, Emanuela Muni, Rosario Petix, Carmen Di Marzo, Alessandra Ferrara, Alessio Di Clemente e Anna Malvica.

Per info e prenotazioni Tel. 02 7636901 - Fax 02 76005471

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Conduce Edoardo Sylos Labini

Con la partecipazione di Giovanni Terzi

Dj Set Alice Viglioglia

Il 2 ottobre alle ore 20:45 il palco del Teatro Manzoni si è illuminato davanti agli occhi del pubblico per il primo appuntamento della stagione. In scena, ad inaugurare la quarta rassegna del Manzoni Cultura, Edoardo Sylos Labini, che si cala nei panni di intervistatore, pronto a esplorare la vita pubblica e privata di uno degli artisti più originali del panorama musicale e letterario italiano: Davide Van De Sfroos. Il celebre cantautore, all’anagrafe Davide Enrico Bernasconi, brianzolo per nascita ma laghée di adozione, con ricordi di delicata poesia si svela al pubblico in un’atmosfera evocativa ed intima, scaldata da immagini in bianco e nero di vita quotidiana. Il cantante, anzi, cantastorie, vincitore di due Premi Tenco, apre le porte della sua giovinezza e della sua passione. Rivela come, sconfitta l’iniziale insicurezza davanti al microfono, si sia fermato sul confine comasco, terra di un contrabbando che riecheggia anche nel suo cognome d’arte, per raccontare del suo amore per l’odore della luna e per la lingua dialettale, con la quale dipinge emozioni moderne e antiche, inscindibili dalla natura dell’uomo stesso, e incanta i cuori e le menti degli spettatori che si lasciano trascinare da una corrente di parole e note unica e al tempo stesso tradizionale e folcloristica.

Una grandissima apertura per questa nuova stagione, che non può che ingolosire gli spettatori in vista dei prossimi appuntamenti.

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