In questi giorni difficili per il nostro paese, sono diverse le società quotate in Borsa che avendo già fissato i relativi CDA, stanno approvando i bilanci del 2019.

Abbiamo quindi deciso di scegliere e pubblicare i dati di quelle che possono essere considerate, senza dubbio, eccellenze italiane, partendo dalla MARR, società leader in Italia nel settore della ristorazione, uno di quelli certamente colpiti dai provvedimenti messi in atto ai fini di contrastare la diffusione del virus.

Il Comunicato stampa emesso dalla società, relativamente all'approvazione dei dati al 31.12.2020, non solo riporta gli stessi ma anche ribadisce che in questo momento difficile:” Nonostante le incertezze nei consumi Marr mantiene salda la sua vicinanza ai Clienti e al Mercato”.

Una dichiarazione d'intenti che appartiene alla storia stessa della Società, al suo modo di essere presente sul mercato e che le ha permesso di crescere costantemente in questi anni.

Venendo ai dati, l’esercizio 2019 si è chiuso con ricavi totali consolidati pari a 1.695,8 milioni di Euro, rispetto ai 1.667,4 milioni del 2018. EBITDA ed EBIT si sono attestati rispettivamente a 128,5 e 99,1 milioni di Euro, dopo l’applicazione del principio contabile dell’IFRS 161 i cui effetti sono stati pari a +9,1 milioni di Euro sull’EBITDA e +0,8 milioni sull’EBIT. Nel pari periodo 2018 EBITDA ed EBIT, che non scontavano gli effetti dell’IFRS 16, erano stati pari a 119,3 e 99,2 milioni di Euro. Il risultato delle attività ricorrenti è stato di 93,7 milioni di Euro e risente di maggiori oneri finanziari per l’applicazione dell’IFRS 16 per 1,6 milioni di Euro (94,9 milioni nel 2018) .Il risultato netto è stato pari a 66,6 milioni di Euro con un effetto dell’IFRS 16 pari a -0,2 milioni di Euro e rispetto ai 68,5 milioni del risultato dell’esercizio 2018 risente anche di 0,6 milioni di oneri non ricorrenti relativi al trasferimento delle attività della controllata As.Ca. S.p.A. nelle filiali MARR Bologna e MARR Romagna della controllante MARR S.p.A., che in forza di un contratto di affitto di ramo d’azienda gestisce le attività operative di As.Ca. S.p.A. a partire dal 1 febbraio 2020. Va inoltre ricordato che il risultato dell’esercizio 2018 aveva beneficiato di proventi non ricorrenti netti per 0,8 milioni di Euro, di cui 1,0 milioni di Euro relativi a interessi attivi riconosciuti alla chiusura in via definitiva (avvenuta nel corso dell’ultimo trimestre 2018) del contenzioso fiscale sorto nel 2000 e per il quale l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a rimborsare 6,0 milioni di Euro che MARR aveva anticipato in pendenza di giudizio. Al 31 dicembre 2019 il capitale circolante netto commerciale è stato pari a 213,6 milioni di Euro, rispetto ai 214,1 milioni di Euro di fine esercizio 2018. La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2019 si è attestata a 196,0 milioni di Euro e al netto dell’effetto dell’applicazione dell’IFRS 16, che ha comportato un maggior debito per 46,4 milioni di 1 L’IFRS 16 comporta la nuova contabilizzazione, a partire dal 1 gennaio 2019, delle locazioni che implichino il diritto di controllare l’utilizzo del bene oggetto di locazione. Comunicato stampa Euro, sarebbe stata pari a 149,6 milioni di Euro, mentre il debito finanziario netto di fine 2018, che non scontava gli effetti dell’IFRS 16, era stato di 156,6 milioni. Il rapporto Posizione Finanziaria Netta su EBITDA a fine 2019 è stato di 1,5 volte rispetto a 1,3 volte del 2018 ai cui valori non si applicava il principio contabile dell’IFRS 16. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2019 è pari a 339,8 milioni di Euro (324,3 milioni di Euro nel 2018).

Risultati per segmento di attività nell’esercizio 2019 Le vendite del Gruppo MARR nel 2019 sono state pari a 1.666,7 milioni di Euro rispetto ai 1.643,1 milioni del 2018. In particolare le vendite verso i clienti della “Ristorazione commerciale e collettiva” (clienti delle categorie “Street Market” e “National Account”) hanno raggiunto i 1.424,2 milioni di Euro (1.394,1 milioni nel 2018). Le vendite nella principale categoria dello Street Market (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene) sono state pari a 1.128,2 milioni di Euro rispetto ai 1.093,2 milioni del 2018. L’andamento del mercato finale di riferimento dei clienti dello Street Market, stando alla più recente rilevazione dell’Ufficio Studi Confcommercio (Congiuntura Confcommercio n. 2, Febbraio 2020), ha fatto registrare nell’anno 2019 per la voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” una crescita dei consumi (a quantità) del +1,0%. Le vendite ai clienti del “National Account” (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) sono state pari a 296,0 milioni di Euro (300,9 nel 2018). Le vendite ai clienti della categoria dei “Wholesale” (grossisti) si sono attestate a 242,4 milioni di Euro rispetto ai 249,0 milioni del 2018.

Venendo alla Capogruppo, MARR S.p.A. ha chiuso l’esercizio 20192 con 1.621,1 milioni di Euro di ricavi totali (1.586,8 milioni nel 2018) ed un utile netto di 64,3 milioni di Euro (64,6 milioni nel 2018). Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all’Assemblea degli Azionisti del prossimo 28 aprile la distribuzione di un dividendo lordo di 0,80 Euro in crescita rispetto ai 0,78 Euro l’anno precedente con “stacco cedola” (n.16) il 25 maggio, record date il 26 maggio e pagamento il 27 maggio. L’utile non distribuito viene accantonato a Riserva. L’utile per azione (EPS) di MARR S.p.A. si è attestato a 0,97 Euro, a fronte di un EPS consolidato di 1,00 Euro.

Per quel che riguarda l'evoluzione prevedibile della gestione, come facilmente intuibile , Le incertezze generate dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19 non permettono, in questa fase, di esprimere ipotesi realistiche sugli effetti che il fenomeno potrà avere sui consumi generali e, per quanto riguarda l’attività di MARR, sul mercato del foodservice nel nostro Paese. Per quanto la ristorazione fuori casa in Italia abbia fatto registrare anche lo scorso anno una crescita e confermato la propria resilienza, le misure attuate dal Governo e dalle Amministrazioni Locali, per il contenimento del contagio, incidono sui consumi nell’ambito della ristorazione soprattutto commerciale con il coinvolgimento anche di quella collettiva. La durata di tali misure potrebbe avere ripercussioni, che riteniamo possano comunque essere temporanee, sui consumi nei prossimi mesi; comunque il nostro Paese tornerà ad essere, appena le condizioni lo consentiranno, una delle mete preferite dal turismo mondiale. In questo ambito va peraltro ricordato che MARR possiede una struttura organizzativa e distributiva capillarmente presente in tutto il territorio nazionale ed è in grado quindi di garantire l’adeguato livello di servizio a tutta la clientela ed in ogni area ed attività in cui siano presenti consumi alimentari extradomestici, anche quelli funzionali ai servizi pubblici e sanitari, quali ospedali e strutture per anziani. Grazie alla propria consolidata leadership ed al suo network distributivo, MARR sta concentrando i propri sforzi nell’adeguare le misure organizzative e la gestione del servizio che continuano a ricevere gli apprezzamenti dai propri Clienti, i quali, con il supporto di questo sistema distributivo, possono dedicare più efficacemente le proprie competenze nell’individuare possibili aree di futuro sviluppo. Molto alta è anche l’attenzione che la Società riserva alla gestione dei crediti commerciali e dei costi operativi, che da sempre si caratterizzano in MARR per una elevata incidenza nei variabili, con lo scopo di garantire la continuità della qualità, di prodotto e di servizio offerti al mercato, in modo da aiutare a lenire ove possibili le contingenti difficoltà ed essere assolutamente pronta a ritornare in piena attività appena le attuali incertezze troveranno soluzione.

Il che ovviamente ci auguriamo tutti avvenga al più presto.

Con un comunicato stampa emesso il 4 luglio u.s.  la Garofalo Health care, ha annunciato l'avvenuta cooptazione da parte del Consiglio dell'Avv.Grazia Bonante. Nello stesso comunicato il Presidente Prof. Alessandro Maria Rinaldi ha tenuto a precisare che:“Con la nomina dell’avvocato Bonante abbiamo completato l’integrazione del nostro CdA, come preannunciato al mercato nelle scorse settimane”  In effetti questa cooptazione segue di qualche settimana quella di altri 2 consiglieri avvenuta il 18 giugno.

Le tre nomine si sono rese necessarie visto che in data 16 maggio tutti e tre i consiglieri indipendenti della società si erano dimessi contemporaneamente e non senza qualche polemica nei confronti del Cda.

Il secondo comunicato emesso dalla società relativamente alle dimissioni riportava infatti che  “ i suddetti consiglieri hanno motivato la predetta decisione a seguito di asserite circostanze fattuali relative al funzionamento delle relazioni interconsiliari che, a giudizio dei medesimi, non avrebbero consentito ai suddetti amministratori di esplicitare compiutamente le azioni da loro proposte per allineare i comportamenti della Società a prassi di mercato “

 Sempre nello stesso comunicato la società tuttavia teneva a precisare che: “La Società, prendendo atto delle suddette dimissioni, evidenzia che le stesse sono da ricondursi esclusivamente a ragioni di tipo relazionale e personale ed in nessun modo collegate ai risultati economico-finanziari, alla strategia e/o alle prospettive del Gruppo, né alle operazioni di natura straordinaria effettuate e comunicate al mercato. “

Da sottolineare come invece il primo comunicato emesso dalla Garofalo Healt Care, informasse solo delle avvenute dimissioni e riportasse anche la “frase di rito” : “Si ringraziano Cristina Finocchi Mahne, Tommaso Longhi e Flavia Mazzarella per l'attività svolta a favore della Società”

 

Va detto che nell'assemblea per l'approvazione del bilancio 2018 tenutasi il 25 maggio  l'amministratore delegato Maria Laura Garofalo    non si sia sottratta dal cercare di spiegare il perchè di tale decisione, anzi , ha espresso  chiaramente sia l'amarezza per tale decisione sia come questa sia stata del tutto inaspettata e senza a parer suo alcuna giustificazione. Comunque sia, di certo qualcosa non ha funzionato e quello che è successo oltre ad essere un pericoloso precedente ha di certo danneggiato il titolo, una ferita difficile da emarginare.

Quindi in data 4 luglio, ovvero quasi 2 mesi dopo le dimissioni il Cda  viene finalmente ricomposto. Chissà se prima di accettare la nomina i tre nuovi consiglieri  hanno parlato o almeno cercato di parlare con i tre dimissionari,, male certo non avrebbe fatto perchè come si dice, meglio prevenire che dimettersi