Con un comunicato stampa emesso il 22 febbraio , Conafi Prestitò ha informato il pubblico che a seguito dell’accertamento ispettivo condotto da Banca Italia dal 23 novembre 2015 al 5 febbraio 2016, in data 27 aprile 2016  l’Autorità di Vigilanza “ha avviato, nei confronti di complessivi 10 componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale di Conafi, nonché della Società in qualità di responsabile in solido, un procedimento sanzionatorio per talune presunte violazioni concernenti, tra l’altro, l’adeguatezza del sistema di governo aziendale, dell’organizzazione e dei controlli interni in relazione allo svolgimento di attività diverse dall’attività di cessione del quinto.”  A tale procedimento sia la Società che i “suddetti esponenti ed ex esponenti aziendali” in data 24 giugno 2016 hanno inviato alla Banca d’Italia controdeduzioni  congiunte in ordine agli addebiti dalla stessa formulati, controdeduzioni che però non sono state accettate da Banca d‘Italia visto che il 20 febbraio la stessa ha notificato il procedimento finale con il quale ha comminato agli esponenti attinti dal procedimento sanzionatorio, nonché alla Società, sanzioni amministrative pecuniarie per complessivi Euro 82.500.

La Società sempre nel comunicato informa che lo stesso è impugnabile presso l’Autorità giudiziaria nel termine di 30 giorni e che pertanto ha avviato le analisi propedeutiche a valutare l’eventuale esercizio dell’opposizione. Il comunicato termina informando che il provvedimento in oggetto non determina alcun effetto sul procedimento autorizzativo volto all’iscrizione di Conafi nell’albo unico degli intermediari finanziari ex art. 106 del TUB.

Va notato come nel comunicato non solo non sono indicati i  nomi delle persone oggetto del provvedimento, ma neanche quanti sono ancora amministratori e quanti  ancora sindaci, l’unica informazione è  che lo stesso è stato avviato nei confronti di complessivi 10 componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale. Non viene neanche  indicato se a fronte dei rilievi fatti da Banca D’Italia, la società abbia o meno messo in atto dei correttivi, considerato che gli stessi riguardano “l’adeguatezza del sistema di governo aziendale, dell’organizzazione e dei controlli interni in relazione allo svolgimento di attività diverse dall’attività di cessione del quinto”. Non viene indicato infine se fra i destinatari della sanzione vi sia anche l’Amministratore Delegato, insoma sono più le cose non dette di quelle dette., per sapere le quali bisognerà attendere la relazione sulla Corporate Governance 2016Al mercato ovviamente la notizia non è piaciuta (-2,76% ) come probabilmente non sono piaciute le cose non presenti nel comunicato.

 

Fare previsioni sta diventando un “mestiere “ sempre più difficile. Ulteriore dimostrazione  potrebbe essere l'assemblea dei soci di Alerion, che hanno votato a favore della lista presentata dal socio Fri El lasciando ad Eolo, un solo consigliere , ovvero quello riservato alla lista di minoranza. Ad Eolo, quindi, non è bastato presentarsi in assemblea con il 39% del capitale per avere la meglio. Non è bastata nemmeno la promessa , fatta ai soci presenti  dal suo delegato, che la società sarebbe restata quotata a differenza di quanto dichiarato prima. Il progetto industriale proposto da Fri El ha convinto di più gli altri soci che hanno quindi votato per avere come amministratore delegato Josef Gostner . Resta ora da capire cosa farà Eolo delle sue azioni, se resterà comunque azionista della società, confidando in futuri “ribaltoni” o uscirà dal capitale.. Di certo non si può dire che questo 2017 sia iniziato in sordina, prima un'assemblea per deliberare l'azione di responsabilità nei confronti di un consigliere indipendente in carica, adesso quella per la nomina del CDA da un esito tutt'altro che scontato, insomma se il buon giorno si vede dal mattino, pare proprio che quest'anno ne vedremo delle belle.